In da place / Spazio In Situ / Roma / 2017
Curatela di Porter Ducrist
13 Ottobre 2017
Andrea Frosolini / Chiara Fantaccione / Christophe Constantin / Elisa Selli / Francesco Palluzzi / Marco De Rosa / Roberta Folliero
Non si può trovare migliore situazione, per parlare del luogo, dello Spazio In Situ.
Quest’ultimo aggrega varie caratteristiche che amplificano problematiche sullo spazio in modo esponenziale, dalla sua posizione geografica al suo statuto inafferrabile; tutto sembra interrogare lo spettatore sulla vera definizione di ”spazio espositivo”.
Entrando in un luogo come questo si penetra in una sorta di limbo dove le opere presentate, appena uscite dal retrobottega, sono esposte al pubblico; In Situ diventa uno spazio di sperimentazione sia formale che concettuale in cui gli artisti si divertono giocando con segni e materiali.
Entrando subito in confronto con un possibile spettatore e con una critica, le opere in un luogo come questo, che si ama definire come off-space, hanno ancora la possibilità̀ di essere modificate, dandogli la possibilità̀ di continuare a crescere e quindi di esistere in un tempo parallelo a quello reale.
Spazio In Situ è come una pellicola sensibile sulla quale vengono stampate a tempo reale le intuizioni e riflessioni degli artisti invitati.
Questo spazio espositivo, qualificabile come Non-Luogo, non ha niente da invidiare alle gallerie più̀ importanti della capitale, anzi la sua ubicazione a Tor Bella Monaca obbliga chiunque ad intraprendere un viaggio che si trasformerà̀ presto in un’esperienza estetica della realtà “fuori GRA” (limite psicologico della città), al di fuori dell’ambito artistico romano. In questo laboratorio s’intravede un possibile futuro, una ricerca incentrata sul presente; lo spettatore è integrato all’opera, invitato a guardare e ad interrogarsi su tutto quello che lo circonda, dai muri bianchi e il concetto di White cube, alle caratteristiche architettoniche od ai rumori dell’ambiente, persino il pavimento di cemento sporco dai lavori di ristrutturazione e di allestimento delle varie mostre.
In Da Place tenta di raggruppare tutto quello che Spazio In Situ è; presentando al pubblico un rapporto intimo tra artista e luogo, una discussione tra questi due concetti confusi in un mondo dove tutto è estetizzato e dove la nozione di spazio reale e tangibile si trova sempre contaminata da quella virtuale e immateriale.
Porter Ducrist